Sara V. - Firenze - FI
AVVENTURE NELLO ZAINETTO
Dal momento in cui lo vidi, decisi di volere solo lui: il mio zainetto delle Bratz. Una sera, mentre lo stavo preparando per la scuola, incominciò a sbuffare, si muoveva in modo strano, come se non volesse essere riempito. Non credevo ai miei occhi e continuai a riporre i quaderni: fu allora che sentii una vocina tremolante, che mi chiedeva di farlo riposare e di aspettare la mattina successiva per continuare il mio lavoro. In quel momento fece capolino il quaderno e anche lui si lamentava di essere scritto per tutto il giorno e di finire sulla testa dei compagni durante la ricreazione.
Non fece in tempo a finire, che arrivò la penna, protestando per l'accanimento contro di lei, "dei denti dei bambini". Il libro aggiunse che era stanco di avere le orecchie d'asino e di essere sempre in disordine. La merenda infine, si dispiaceva di stare sempre chiusa nella tasca e non faceva in tempo a vedere la luce, che veniva subito mangiata e rimandata in un posto ancor pił buio.
Successe il finimondo poi, quando l'astuccio, per calmare gli animi, disse che avrebbe usato il suo righello su ognuno di loro. Lo zainetto concluse la discussione, dicendo a tutti di stare tranquilli, perchè se si stancava troppo, poteva rompersi e loro, sarebbero tutti caduti per terra.
Così si addormentarono tutti quanti.


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