![]() |
![]() |
![]() | Andrea S. - Siena GIMMI ALLE SCUOLE ELEMENTARI |
![]() | Lungo la strada che conduce dalla città al mare c'erano tanti alberi e prati fioriti, in uno di questi, circondata da tanti alberi verdi e laghetti, il sindaco della città aveva voluto costruire una scuola modello in cui i colori dei muri si confondessero con quelli della natura e i bambini fossero felici che finalmente i grandi rispettassero il verde e gli animali, ma nonostante gli sforzi, tutti i bambini non erano felici allo stesso modo. Gimmi faceva la 4° elementare, era nuovo, ed era subito entrato nelle simpatie della maestra pera puntuale, s' impegnava nello studio nonostante non fosse il più bravo, e non faceva confusione infatti l' unico difetto, se mai si possa dire ne avesse uno, era la sua timidezza, che non lo faceva scherzare con i compagni, partecipare ai giochi, così che durante la ricreazione se ne stava sempre per conto suo a leggere i fumetti. |
I compagni di Gimmi sembravano non far caso al suo comportamento, ma Giorgio, Roberto e Marco, vedendolo sempre solo, ridevano fra loro sommessamente di questo suo starsene in disparte, fino a che, per divertirsi ancora di più, decisero di fargli uno scherzo. L' indomani, all' ora della ricreazione, tutta la classe si precipitò fuori nel cortile; Gimmi come al solito rimase al proprio posto a leggere un libro; da dietro le tapparelle di una finestra, calate per proteggersi dal calore dei primi raggi primaverili, si sentì all' improvviso un rumore forte di vento. Marco entrò di soppiatto nell' aula e spinse le luci artificiali e nella stanza calò un forte penombra. |
Giorgio intanto aprì dall' esterno la finestra vicina a Gimmi il quale fece un sobbalzo all' indietro ma lo spavento più grande fu quando vide avvicinarsi verso di lui un ramo di un pino a grande velocità che per fortuna fermò il proprio impeto contro la parte superiore del vetro, ma la paura fu così tanta per Gimmi che cadde a terra e ancora stava sul pavimento con il cuore che gli batteva mille all' ora. I tre compagni scoppiarono in una risata fragorosa, dopo di che uscirono in fretta dalla stanza per non farsi trovare lì quando la maestra sarebbe rientrata. Gimmi si rialzò e si mise a sedere al proprio posto come se niente fosse successo. L' indomani all' ultima ora ci fu la lezione di storia, il quadrimestre era entrato nel vivo e si avvicinava il periodo delle interrogazioni; | ![]() |
la maestra annunciò che tutti avrebbero dovuto presentatre un a ricerca su un personaggio storico famoso a loro piacimento, Gimmi era tranquillo, gli piaceva la storia, ma i suoi tre compagni non avevano in quel periodo grande voglia di studiare, con i primi caldi, infatti, preferivano andare al parco a giocare e questo continuò anche quella settimana, fino a che, venuto il giorno precedente la consegna della ricerca, la maestra chiese alla classe se la avessero ultimata. Marco, Giorgio e Roberto si guardarono negli occhi impallidendo, se ne erano difatti completamente dimenticati presi da se stessi e dai loro scherzi, così che, finito l' orario di scuola, se ne rimasero ai loro banchi con gli occhi che cominciavano a diventare lucidi per la disperazione. Ma Gimmi notò tutto questo e passando davanti a loro si fermò e chiese: " Avete avuto problemi con la ricerca ragazzi ? "; iniziando a piangere Giorgio fece cenno di si col capo seguito dagli altri due amici ed allora Gimmi si offerse per quel pomeriggio di aiutarli a completare il lavoro assegnato dall' insegnante. I quattro pranzarono insieme a casa di Marco dopo di che, lavorato tutta la sera con una sola pausa per la merenda, arrivarono all' ora di cena con la ricerca ultimata. |
![]() | I tre ragazzi ringraziarono a lungo Gimmi, e dopo che la maestra gli fece, il giorno seguente, i complimenti per il lavoro svolto, chiesero tutti e tre scusa a Gimmi il quale disse che gli ha voluto e gli ne avrebbe sempre voluto di bene anche se si sono comportati male, infatti pensava che così debba essere per ogni bambino e per ogni adulto. La maestra sentendo queste parole e facendosi spiegare l' accaduto lodò il comportamento di Gimmi e anche come Giorgio e i suoi due compagni si fossero ravveduti dicendo che è proprio perdonando i dispetti ricevuti che iniziano le amicizie più belle. |
![]() |