Ester V. - Sasso Marconi (BO)
LA COPERTA DELLA LUNA
Un giorno, un sottilissimo filo di ferro lungo circa tre centimetri, se ne stava tutto solo a guardare il mondo che lo circondava e pensava: " Tutti servono a qualcosa....e io?? A cosa servo io con questo stupido buco in testa?" e si rattristava. Il vento trasportò fino a lui un brandello di stoffa: era di un color rosso rubino splendido, vivo,con venature dorate. Appena il brandello toccò terra cominciò a piangere e a disperarsi, in una lingua che lo stecchino non capiva. Pensò di fischiare per farsi notare e lo fece così forte che la pezzolina smise all'istante di piangere, si guardò intorno e appena vide chi stava fischiando, si stroppicciò gli occhi incredula e poi scoppiò a ridere ma di una risata che fece proprio perdere la pazienza allo stecchino!"
MA SI PUO' SAPERE COSA TI PRENDE??? PRIMA PIANGI COME UNA DISPERATA, POI MI GUARDI E RIDI A CREPAPELLE....SONO COSI' RIDICOLO???? O FORSE SEI UN PO' MATTA??" e tutto imbronciato cercò di piegarsi su sè stesso, ma non gli riusciva proprio. Quando finalmente la pezzolina smise di ridere, gli rivolse la parola nella sua lingua e spiegò:" prima ero disperata perchè non sapevo proprio come avrei fatto, ma ora che ho incontrato te, sono felice perchè sei la soluzione ai miei guai" " IO?????? Sei proprio matta allora! Io non sono mai servita a nessuno e a nulla, nessuno si è mai servito di me, evidentemente sono un errore un qualcosa di riuscito male, si perchè quando mi hanno fatto, si sono sbagliati, invece di farmi un cappello come ad un chiodo, o un ricciolo come ad un tassello, mi hanno praticato un foro che serve solo per dare aria al mio cervello!" ribattè tutto risentito e dispiaciuto lui. " Ti sbagli, amico mio, tu non sei nato per essere un chiodo o un tassello o chissà che altro, ma per essere un ago!" disse calma lei.
"UN AGO????? E COS'E' UN AGO? A CHE SERVE UN AGO??" era veramente fuori dalle grazie mentre parlava e nello stesso tempo osservava la pezzolina che per nulla intimidita, si stava sfilando un filo. Lui rimase lì dritto, fermo, quando lei infilò un'estremità del filo nel suo forellino " ahahahahahahhahah mi fai il solletico!" e lei " Ecco, ora sei un ago a tutti gli effetti e di tutto rispetto, ora ti prego, cucimi tutto il bordo, così non rischierò più di perdermi tutti I fili e di consumarmi così." L'ago seguendo tutte le indicazioni esperte del brandello di stoffa, cominciò il suo lavoro e ogni volta che lui si tuffava nella stoffa, lei rideva per il solletico.
Dopo tante risate e un pò di fatica, la pezzolina ebbe finalmente tutto il suo orlo cucito e a dire il vero era una bellissimo centrino. Anche una dama che passò di lì, convenne che quel quadratino di stoffa fosse bellissimo, così decise di raccoglierlo e portarselo a casa non accorgendosi che l'ago si era nascosto sotto l'orlo stesso. Arrivata a casa, sistemò il centrino su un tavolino e sopra ancora ci mise un meraviglioso vaso pieno di fiori freschi profumati e variopinti, lo guardò soddisfatta e uscì di nuovo. Appena richiusa la porta, la casa si riempì di un vociare concitato e soomesso...
La storia dell'ago e della pezzolina fece presto a fare il giro del rione, tanto è vero che quando gli umani erano fuori dalle case, tutti I pezzetti di stoffa trovavano la maniera per farsi rammendare dall'ormai famoso ago. Egli passò tutta la sua vita a rammendare, ricamare e ad unire insieme brandelli di stoffa colorata confenzionando una coperta così grande e variopinta che la luna,una sera vedendola, la rubò per difendersi dai raggi di sole nelle notti in cui anche lei voleva dormire e lasciò al suo posto una meravigliosa orchidea bianca che non appassiva mai. E' per questo che a volte nel cielo noi la vediamo solo a spicchi o addirittura per niente:è coperta dalla trapunta fatta dall'ago!